Coaching

Cristiana Genta > Coaching

Cosa è

Le persone sono considerate come uno degli elementi più importanti per la crescita sostenibile di un’azienda. Motivo per cui sempre più si investe nei processi di selezione, valorizzazione e sviluppo degli individui e dei team.

Il coaching è un processo di partnership che si basa su una relazione strutturata di reciproca fiducia, finalizzato ad aiutare le persone a migliorare le loro prestazioni e l’efficacia nei loro ruoli organizzativi e a sviluppare il loro potenziale per ruoli futuri.

Sono molteplici le definizioni di coaching che si possono trovare nella letteratura, in funzione anche degli ambiti di intervento: life coaching, business coaching, executive coaching, team coaching, group coaching, sport coaching, … . Quelle in cui, come psicologa e come professionista che opera in ambito organizzativo, mi ritrovo maggiormente sono:

“Coaching vuol dire liberare il potenziale di una persona per massimizzare la sua performance. Significa aiutare le persone ad apprendere piuttosto che insegnare, è un approccio facilitante”
(Whitmore, 1992).

“Una conversazione regolare e strutturata con un cliente, che ha l’obiettivo di sviluppare la sua consapevolezza e migliorarne i comportamenti al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi di business sia per il cliente che per la sua organizzazione” Worldwide Association of Business Coach.

La tipicità del Business Coaching consiste nell’abilitare e supportare la connessione e l’allineamento tra l’individuo e la sua organizzazione di riferimento, attraverso la creazione di un’alleanza e di un patto professionale chiaro e trasparente tra coach, coachee, responsabile del coachee e committente.

Grazie alla costruzione di una relazione di reciproca fiducia, il coaching aiuta ad attivare un processo di apprendimento-cambiamento virtuoso che si fonda su due aspetti chiave:

-lo sviluppo della consapevolezza esterna (contesto di riferimento) ed interna (di sè, delle competenze di cui si è portatori e di quelle da sviluppare)

-l’assunzione di responsabilità verso le azioni da implementare per raggiungere i propri obiettivi.

Un modello di riferimento

I modelli adottati nella pratica del coaching sono molti, quello forse più famoso è il GROW (Goal, Reality, Option, Will), il verbo to grow in inglese significa appunto crescere.

Il modello fu presentato per la prima volta da John Whitmore nel 1992, nella prima edizione del suo libro “Coaching”.

Di seguito una sintetica descrizione del significato delle singole fasi:

Goal (Obiettivo): stabilire gli obiettivi del percorso e della sessione. È fondamentale che gli obiettivi siano SMART, positivi ed etici.

Reality (Realtà): controllare ed esplorare la situazione attuale. In questa fase si mettono le basi del cambiamento del coachee e si individuano le caratteristiche di sostenibilità a cui deve rispondere l’azione che verrà successivamente individuata per garantire la sua effettiva fattibilità.

Options (Opzioni): possibilità di scelta e alternative in termini di strategie e corsi di azione che possano condurre ad altrettante azioni, valutarne costi e vantaggi e selezionare l’opzione migliore.

Will (Volontà): far confluire la discussione in una decisione, costruire un piano d’azione specifico che rispetti i requisiti prestabiliti, che poggi su un terreno accuratamente sondato e che possa contare sulla piena responsabilità del coachee.

L’esperienza maturata negli anni come coach mi ha portata a sviluppare una particolare applicazione del processo di coaching: Step Up, un processo che, attraverso l’impiego di tecniche innovative, supporta le persone nello “sbloccare” il proprio potenziale così da massimizzare le performance professionali.

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