In questo particolare momento storico, caratterizzato da un’inaspettata pandemia, si osserva in ciascuno di noi il coesistere di tante emozioni che si alternano rapidamente: paura, angoscia, inquietudine, noia, tristezza ma anche orgoglio per come stiamo reagendo, fiducia o preoccupazione per il futuro. Sono tutte reazioni sane e naturali ma che, in alcuni casi, possono portare a stati di eccessiva ansia o stress.
Ma cosa è lo stress? È uno stato che si manifesta con malessere e disfunzioni fisiche, in conseguenza degli stimoli interni o esterni che una persona riceve (aspettative, richieste, elementi di contesto, …) e rispetto ai quali ritiene di non possedere le risorse necessarie per farvi fronte adeguatamente. L’individuo è infatti capace di reagire alle pressioni cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive e stimolanti, ma di fronte ad un’esposizione prolungata a forti pressioni o stati di incertezza, egli può avvertire grosse difficoltà di reazione. Persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera differente alla medesima situazione. Lo stress non è una malattia ma un’esposizione prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute, psicologici o sociali in conseguenza del fatto che le persone non si sentono in grado di affrontare con successo la situazione.
Quando siamo “sotto pressione” ci chiediamo: posso affrontare questa situazione con le mie risorse? Se risposta è SI, noi possiamo gestire in modo produttivo lo stress e in tal caso parliamo di eustress. Se invece è NO, in noi prevalgono emozioni e vissuti di forte disagio, siamo dunque in una condizione di distress.
Purtroppo non esiste una “ricetta” per superare il distress ma vi sono alcuni comportamenti che, quando agiti correttamente, possono essere di supporto nel superare il momento di difficoltà. Innanzitutto è importante riconoscere ed accettare le proprie emozioni, cercando di dargli un nome, lasciandole fluire dentro di sé e, al contempo, cercando di determinare con precisione quando e perché compaiono. Solo allora sarà possibile intervenire razionalmente per distinguere ciò che è “probabile” da ciò che è “possibile” o “certo”. Raggiunto tale livello di consapevolezza risulterà più facile individuare ed adottare strategie utili a gestire quotidianamente l’ansia, passo dopo passo.
Una modalità per “sentire” di avere le capacità necessarie per governare la situazione critica, l’elemento stressogeno, è lavorare sulle proprie competenze. Interrogarsi su quali siano quelle necessarie per affrontare le criticità ed impegnarsi nel consolidarle.
I percorsi di coaching professionale rappresentano modalità utili per esplorare le cause sottostanti lo stress, acquisire consapevolezza e potenziare le risorse possedute. In tali percorsi possono essere impiegati test volti a misurare il livello di stress e ad identificarne le cause principali. La stessa metodologia LEGO® SERIOUS PLAY® utilizzata nella modalità one to one può rappresentare un utile strumento per esplorare, non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche emozionale, quelli che sono gli elementi sottostanti la nostra condizione stressogena, così da individuare e costruire soluzioni mirate ed efficaci per la persona.
Sarà così possibile sviluppare la propria capacità di essere resilienti in contesti volatili, incerti, complessi e ambigui come quelli che stiamo vivendo.